Normativa sanificazione canali aria: requisiti e linee guida

Tecnico al lavoro

Cosa prevede la normativa sulla sanificazione dei canali aria

La normativa sulla sanificazione dei canali aria disciplina in modo preciso le attività di pulizia, controllo e manutenzione degli impianti aeraulici. L’obiettivo è tutelare la salute nei luoghi di lavoro e assicurare la corretta qualità dell’aria negli ambienti climatizzati. Gli impianti di ventilazione e climatizzazione, se non gestiti correttamente, possono diventare fonte di contaminazioni batteriche e di inefficienza energetica.
Il D.Lgs. 81/2008, articolo 64, stabilisce che i datori di lavoro devono garantire la manutenzione periodica e la sanificazione degli impianti affinché non rappresentino un rischio per la salute dei lavoratori. L’allegato IV del decreto sottolinea inoltre l’obbligo di eliminare rapidamente qualsiasi sedimento o sporcizia che possa inquinare l’aria respirata.

Linee guida e riferimenti normativi principali

Negli anni si sono susseguiti diversi provvedimenti che hanno definito un quadro operativo chiaro. Tra i più rilevanti si trovano:

  • Accordo Stato Regioni del 5 ottobre 2006, che introduce manutenzione predittiva, requisiti igienici e formazione del personale tecnico

  • UNI EN 15780:2011, che definisce criteri di pulizia e classi di qualità delle condotte d’aria

  • Accordo Stato Regioni del 7 febbraio 2013, con procedura operativa per la gestione dei rischi igienici degli impianti di trattamento aria

  • Linee guida per la prevenzione della Legionellosi 2015, che estendono la valutazione del rischio agli impianti aeraulici
    A queste disposizioni si aggiungono delibere regionali come Emilia Romagna e Lombardia e linee guida ARPA che forniscono specifiche tecniche su controllo e prevenzione.

Ispezioni e monitoraggi previsti

La normativa prevede due principali tipologie di ispezione: visiva e tecnica.

Ispezione visiva

Verifica lo stato igienico di filtri, batterie di scambio termico, vasche di condensa, condotte e torri di raffreddamento. Deve essere eseguita da personale qualificato, con cadenza annuale o semestrale in base alla valutazione dei rischi.

Ispezione tecnica

Include campionamenti e misure sui componenti per accertarne efficienza e condizioni igieniche. Le tempistiche si programmano in base agli esiti delle precedenti ispezioni.

Monitoraggio microbiologico

Controlla cariche batteriche e fungine nelle sezioni critiche come umidificatori e torri evaporative. Le linee guida indicano limiti di concentrazione espressi in UFC per metro cubo o per litro. In caso di superamento è necessario procedere con bonifica e disinfezione.

Parametri di pulizia e limiti accettabili

La UNI EN 15780 classifica gli impianti in tre livelli di pulizia e fissa i limiti di particolato per condotte di mandata e ripresa. Negli impianti con classe di pulizia media il deposito massimo accettabile è 3 g per metro quadrato, mentre nei nuovi impianti il limite è 0,075 g per metro quadrato.
I controlli microbiologici devono rispettare i valori soglia indicati dalle linee guida, ad esempio 10^6 UFC per litro per le acque di umidificazione e 10^7 UFC per litro per le torri evaporative.

Obblighi e responsabilità

Secondo le linee guida del 2013 e del 2006 è responsabilità del datore di lavoro, del proprietario dell’impianto e del manutentore responsabile assicurare tutte le attività di controllo e sanificazione previste. Ogni intervento deve essere documentato in un registro delle manutenzioni, con report tecnici e check list delle ispezioni effettuate.

Un supporto tecnico per la conformità normativa

La complessità del quadro legislativo richiede il supporto di professionisti specializzati come Techno One, che con l’Osservatorio Aria fornisce analisi aggiornate, consulenza normativa e servizi di sanificazione conformi agli standard tecnici. Rispettare la normativa sulla sanificazione dei canali aria significa garantire sicurezza, qualità degli ambienti di lavoro e piena conformità legale, trasformando l’obbligo in un vantaggio gestionale.

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